Via Giuseppe Mercalli, 37, 09129 Cagliari CA
piccolemeraviglie.mercalli@gmail.com

Equipe educativa

Il personale di Piccole Meraviglie è composto da un gruppo affiatato di educatrici di esperienza, che periodicamente si incontra per le consuete riunioni di confronto.

Attività

Piccole Meraviglie propone svariate attività educative e ricreative, dal gioco libero ai laboratori artistici e linguistici sino alla pet-therapy

Convenzioni

Il nido Piccole Meraviglie collabora col Comune di Cagliari ed è acceditato INPS

Chi siamo

L’asilo nido Piccole Meraviglie è una struttura che nasce dalla professionalità, dall’esperienza e dalla passione e dall’amore nell’ambito educativo, dei più piccoli. Il nostro nido ha come principale obiettivo il benessere e la serenità del bambino; siamo una seconda casa, una seconda famiglia, un luogo sicuro ed accogliente in cui poter crescere e relazionarsi con gli altri attraverso il gioco e le attività quotidiane.

Maggiori informazioni

Benvenuti!

L'Asilo nido “Piccole meraviglie” è ubicato nel comune di Cagliari, in via Mercalli 37, quartiere Genneruxi, in zona periferica vicino al confine tra l'area metropolitana di Cagliari e i comuni di Quartu Sant'Elena, Monserrato e Selargius. Il quartiere è sorto nei primi anni 70 nella zona adiacente allo stagno di Molentargius, tra viale Marconi e l’asse mediano. La localizzazione dell'asilo in una zona di confine a rapida crescita e fortemente frequentata, lo rende polo di attrazione per i diversi territori, promuovendo inclusione e ricchezza culturale, legata all'incontro tra diversità .Inoltre, è collocato in una strada comoda e sicura, in cui vi è ampia possibilità di parcheggio. Viene organizzato ogni anno un Open Day in primavera, per consentire alle famiglie di visitare la struttura e conoscere gli educatori, prima di compiere la scelta di iscrizione al nido per l’anno scolastico successivo

Il Nido

Il Nido rappresenta un luogo accogliente e amorevole che favorisce la crescita del bambino nel rispetto dei suoi tempi di maturazione e del suo sviluppo nelle aree cognitiva, emotiva, affettiva e relazionale.

I tre principi cardini che fondano il Nido “Piccole meraviglie” sono:

• il riconoscimento del bambino come protagonista del proprio percorso di sviluppo, inteso quindi non come bambino egocentrico e onnipotente a cui tutto è concesso, ma come soggetto attivo e costruttore di conoscenza, le cui esigenze di crescita e sviluppo sono alla base delle scelte e delle azioni educative compiute. Il bambino è riconosciuto e valorizzato come protagonista del suo processo di apprendimento.

• Il riconoscimento dell'alleanza educativa con le famiglie, basata sulla fiducia e sul confronto reciproci tra genitori ed educatrici, allo scopo di sostenere il bambino e di riconoscerlo nella sua specificità e individualità, a partire dall’accoglienza dei suoi famigliari sia a casa sia al nido.

• Il riconoscimento della regia consapevole delle scelte e delle proposte educative, per offrire proposte educative pensate e coerenti con il percorso di crescita di ciascun bambino e del gruppo nella sua eterogeneità, progettando le attività a partire dall’osservazione attenta e quotidiana dei bisogni e degli interessi che i bambini manifestano.

L'organizzazione del Servizio

Il servizio è rivolto a bimbi e bimbe nella fascia di età 0-3 anni e può ospitare al massimo 25 bambini. I bambini, anche in ottemperanza alle norme anticovid, vengono suddivisi in bolle: quella dei lattanti e dei semi-divezzi e quella dei divezzi. Il personale è composto da educatrici formate e di esperienza e si può avvalere della collaborazione di tirocinanti. Inoltre si avvale della consulenza di una psicologa-psicoterapeuta che coadiuva la coordinatrice nell'aspetto progettuale e cura la relazione con i genitori e le famiglie, fornendo un supporto alla genitorialità e un supporto formativo al personale. Lo spazio è organizzato in maniera funzionale alle esigenze dei bambini ed è strutturato in: un ingresso/segreteria, una stanza ampia dove vengono svolte le diverse attività, la zona destinata al sonno, la sala destinata alle attività da svolgere a tavolino per i più grandi, sala pranzo, la cucina, i servizi igienici e lo spogliatoio per il personale. La struttura gode di due spazi esterni, stimolanti e sicuri. Il servizio si svolge dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 16.00

La Progettualità

La progettualità all'interno del Nido segue alcune direzioni precise:

• L’educazione all’autonomia. La spinta naturale all’autonomia stimola i bambini nel loro processo di apprendimento e maturazione. La voglia che manifestano fin dalla più tenera età di poter fare da soli piccoli gesti quotidiani è il principale motore della loro crescita. Infilarsi gli stivali, tagliarsi il cibo, temperare una matita, attività che per un adulto sono strumentali ad azioni centrali della vita quotidiana, quali uscire, mangiare, lavorare, sono, per il bambino, occasioni di apprendimento specifico, in cui sperimentare i propri limiti e le proprie potenzialità. Sentirsi capaci di manipolare e trasformare il mondo, favorisce una percezione positiva del proprio sé, perché in questo momento di crescita il saper fare è strettamente connesso al saper essere. Educare all’autonomia vuol dire riconoscere questi bisogni, offrendo tempi e spazi dedicati per esplorare gli oggetti e le proprie capacità.

• L'educazione alle emozioni I bambini conoscono intimamente la loro dimensione emotiva, ancor prima di saperla nominare e gestire. Nonostante le immagini stereotipate dell'infanzia i bambini non sono sempre felici, sempre avventurosi, sempre sorridenti, a volte sono anche tristi, spaventati, arrabbiati, malinconici. Per questo è importante garantire ad ogni bambino tempi e luoghi dove potersi esprimere liberamente, riconoscere e gestire le proprie emozioni. Nella quotidianità della vita scolastica, svariate sono le occasioni per sperimentare l’ampia gamma delle emozioni. Le educatrici, attraverso l’organizzazione consapevole dello spazio sezione e la valorizzazione dell’ambiente esterno, possono garantire il riconoscimento dei vissuti di ogni bambino: angoli tana dove rifugiarsi e nascondersi, angoli morbidi per trovare contenimento e calore, angoli aperti per favorire la socialità e lo scambio.

• L'educazione alla pluralità dei sensi, dei linguaggi e delle intelligenze. Sviluppare una pluralità di linguaggi e sensibilità per descrivere e interpretare la realtà è fondamentale per arricchire la propria visione del mondo e allargare il proprio punto di vista. L’ambiente naturale è un’ottima palestra per allenare i sensi e sviluppare il pensiero: immergere le mani nella terra, nell’acqua, nella farina, percepirne le consistenze diverse, ad esempio giocare con i sassi, percepirne le dimensioni, le forme, la durezza, accostarli ai legnetti, confrontando le densità dei materiali, mettendoli in fila, sovrapponendoli, contemplandoli. I sensi si aprono, la logica si sviluppa. Le attività sono molteplici ed in continua evoluzione. L’ osservazione dei dettagli alimenta storie e narrazioni, oltre che sperimentazioni scientifiche e matematiche. Il tetto della scuola è il cielo e la sostanza del lavoro è stare all’aria aperta, imparando dall’interazione con la terra. I bambini che condividono con i grandi l’esplorazione di un giardino, che toccano un insetto, che sperimentano il limite superano piccole paure, imparano a rispettare gli altri esseri, a distinguere il pericolo dalla possibilità, si riconoscono ospiti di quell’ambiente esterno tanto quanto l’uccello che vola sulla loro testa o la formica che seguono fino al formicaio.

• L’educazione alla pace e alla mediazione dei conflitti. Riteniamo che ciascun bambino vada educato ad aver cura e rispetto di sé, degli altri, dell’ambiente che lo circonda. Tale educazione si concretizza attraverso l'esempio degli adulti come mediatori tra pari, facilitatori di relazioni, nel rispetto dei bisogni e desideri del singolo bambino e quelli del resto del gruppo.

La Giornata

Particolare attenzione viene posta nella cura dei momenti fondamentali nella vita e nella giornata dei bimbi

L'inserimento

La fase di inserimento al nido costituisce un momento particolarmente delicato in quanto, nella maggior parte dei casi, coincide con la prima occasione in cui i genitori affidano il bambino a persone non appartenenti alla cerchia dei parenti o, in ogni caso, ad un contesto diverso da quello familiare, mentre per il bambino corrisponde al periodo in cui la progressiva separazione dal rapporto fusionale con i genitori sostiene e accompagna la nascita del sé e il percorso di integrazione delle sue varie componenti (motoria, affettiva, cognitiva, ecc.). Per tali caratteristiche, la fase di inserimento richiede il rispetto dei tempi e della storia individuale del bambino e grande cura nell’accogliere la coppia genitore-bambino, al fine di favorire un rapporto di dialogo, collaborazione e fiducia tra gli educatori, il bambino e i suoi famigliari. Per sostenere un positivo ambientamento, l’inserimento viene organizzato nelle fasi di seguito indicate. I genitori vengono invitati a compilare una raccolta dati sul bambino: la sua storia, le abitudini, i giochi preferiti, ecc.. Le notizie fornite dai famigliari sono molto utili in quanto favoriscono la messa in atto, da parte degli educatori, di un continuum di esperienze tra vissuti di casa e vissuti al nido, facilitando così l’ambientamento del bambino. Nel corso del colloquio l’educatore può offrire informazioni, circa il periodo di inserimento o, più in generale, rispetto al progetto pedagogico e organizzativo del nido, l’inizio vero e proprio dell’inserimento, organizzato in piccoli gruppi, in più tappe, per la durata complessiva di circa 3/4 settimane, che sono però da intendersi in modo flessibile: esse possono infatti essere protratte qualora gli educatori, in accordo con i genitori, ne valutino l’opportunità. Indicativamente nella 1° settimana il bambino, assieme ad un genitore, frequenta il nido per 1 o 2 ore; nella 2° aumentano i tempi e viene introdotto il pasto, nella 3/4° si allungano ulteriormente i tempi e si inserisce la nanna pomeridiana.

L'entrata

L’entrata è il momento in cui il bambino si distacca dal genitore e a partire dal quale può quotidianamente interiorizzare l’affetto dei genitori; attraverso la separazione dal genitore, gestita e contenuta dalla educatrice, il bambino sviluppa progressivamente una sorta di memoria affettiva, ovvero impara a portare “dentro di sé” la mamma e il papà, il contesto familiare. E’ anche grazie alla temporanea e graduale separazione fisica che l’ingresso determina, che il bambino impara a percepirsi in quanto individuo, distinto dalla coppia genitoriale. Ancora, l’entrata mattutina corrisponde per il bambino all’entrare quotidianamente e progressivamente in un contesto sociale diverso da quello famigliare, all’interno del quale scoprire come rapportarsi e come affermare i propri bisogni nei confronti dei coetanei e delle educatrici. L'utilizzo di canzoni, semplici giochi, immagini, fotografie, cartelloni, insieme alla lettura di racconti e narrazione di storie, conduce ad una conversazione guidata dall'insegnante, promuovendo un ascolto attivo che valorizza e coinvolge tutti, trasmettendo sicurezza e fiducia.

Il pasto

Il benessere globale del bambino è fortemente connesso alla capacità di godere, attraverso il proprio corpo, delle esperienze più piccole e quotidiane: colazione, pranzo e merenda sono momenti in cui il bambino, oltre a nutrirsi, interiorizza il piacere di gustare il cibo godendo del sapore, del profumo, del colore e perfino del suono che hanno i diversi alimenti. A questo proposito l’adulto ha un ruolo fondamentale nel valorizzare la “bellezza” del pasto, dando risalto agli stimoli poli-sensoriali.

Il cambio del pannolino

Il momento dedicato al cambio del pannolino costituisce un’importante occasione in cui l’educatore di riferimento e il bambino possono entrare in un rapporto individualizzato speciale, intimo, durante il quale circolano vissuti molto significativi legati al benessere psico-corporeo e affettivo. Affinché il cambio venga valorizzato anche nelle sue valenze emotivo-affettive, oltre che di cura del corpo, è fondamentale che questa routine venga gestita senza fretta e i vissuti del bambino siano sostenuti da parte dell’educatore anche con il contatto visivo e un tono di voce caldo e rassicurante.

Il sonno

Per potersi addormentare serenamente in un ambiente diverso da quello domestico è necessario che il bambino abbia sviluppato sufficiente fiducia nell’operatore e nel contesto che lo circonda, così da potersi lasciare andare al riposo; per questo motivo, durante l’ambientamento, l’inserimento al sonno è l’ultima tappa che si persegue. Per favorire l’addormentamento la stanza dedicata al riposo sarà accogliente, non completamente oscurata ma in penombra, in modo da permettere ai bambini di distinguere la presenza rassicurante dell’educatore; occorre inoltre che l’addormentamento sia preceduto da rituali che aiutano i bambini a rilassarsi, quali per es. l’uso di carillon, la lettura di favole, la vicinanza dell’oggetto transizionale preferito, ecc. Per tutti i bambini è previsto un momento di riposo e, a seconda dell'età, il momento è personalizzato anche in relazione alla durata.

L'uscita

L’uscita rappresenta il momento del ricongiungimento con la famiglia ed è un’occasione quotidiana che richiede cura e attenzione da parte di educatori, insegnati e famigliari, affinché la modalità e i tempi soggettivi con cui ciascun bambino si riavvicina al genitore vengano rispettati. In questa fase l’educatore faciliterà il ricongiungimento facendo da ponte tra i vissuti sperimentati dal bambino al nido e il suo rientro a casa. Nell'ambito della progettualità rientrano anche la definizione delle attività. Durante la giornata, le attività possono svilupparsi a partire dall’iniziativa autonoma e dall’organizzazione spontanea dei bambini, o seguire dei percorsi proposti sapientemente da educatori ed insegnanti a partire dall’osservazione attenta delle condotte ludiche e degli interessi manifestati dai bambini nel loro gioco.

18 Anni di Esperienza

4 Insegnanti a regime
400 Bambini iscritti negli anni
890 Genitori soddisfatti